In San Barnaba il premio che ha visto sul palco oltre un centinaio di donne Pensieri anche all’Ucraina.
BRESCIA. Atlete di ogni età, campionesse delle più diverse discipline. Donne, anzi Leonesse. Sul palco dell’auditorium San Barnaba ieri, considerate anche le squadre chiamate, se ne sono avvicendate oltre un centinaio, tutte insignite del «Premio Leonessa 2022», giunto alla sua 19esima edizione e tornato, dopo due anni anomali, nella sua consueta data, l’8 marzo. Un ritorno come segno di una normalità quasi ritrovata e che, invece, cade in giornate che di normale, stanteladrammatica situazione in Ucraina, hanno ben poco.
Emozione. Lo ha ricordato il sindaco Emilio Del Bono, lo hanno ribadito l’assessore Roberta Morelli, il consigliere Fabrizio Benzoni, la presidente Fipav Tiziana Gaglione, il delegato del Comitato Italiano Paralimpico Angelo Martinoli, e la testimonial della serata, Clara Gorno, presidente del Brescia Calcio Femminile. «Non possiamo non pensare – ha detto il primo cittadino – a chi ora sta scappando dalla guerra, o è nei campi profughi, o alle oltre cinquecento donne con bambini già arrivate in città. Ci saranno canali fondamentali per integrarli, per restituire serenità, tra questi c’è lo sport. Preparatevi, vi chiederemo una mano: fatevi ambasciatrici dello sport che fa crescere e che ci rende più forti, che ci dà quell’umanità di cui abbiamo bisogno».
Applausi. Poi gratitudine, parole e sorrisi solo per le eccellenze sportive, ciascuna con le proprie abilità, di equitazione, arti marziali, scherma e ginnastica artistica e ancora regine di acqua, ciclismo, atletica e pattinaggio, volley, golf, rugby, badminton, bocce e pallamano. Tra loro le giovani campionesse mondiali di vela Letizia Tonoli e Annalisa Vicentinti.
«Questo premio –dicono -inorgoglisce, ancor più pensando a famiglia, allenatori e compagni, ed è bello che il nostro impegno sia riconosciuto anche aldi fuori dell’ambito sportivo: ci fa sentire parte di una comunità». «Quanto raggiunto è un punto di partenza, ed è significativo che sia celebrato in una giornata come l’8 marzo». L’orgoglio è anche per le altre Leonesse, come la campionessa di mountain bike Arianna Bianchi(«È un onore essere premiata davanti alle autorità e alla città») o Greta Corinne Bovo, giovane promessa della pallanuoto e figlia di Sandro, tecnico
dell’An Brescia: «È una disciplina da sempre parte della mi vita, non come un obbligo ma come passione, e il riconoscimento della città è un traguardo pure a livello umano, perchè mi permette di rappresentare uno sport generalmente maschile e poco conosciuto». Questione di famiglia è anche il nuoto per Noemi Lamberti: «Una passione, mai vissuto come pressione». //