La sorpresa è servita, con un trionfo che pesa ancora di più perché in pochi avrebbero puntato su di lui. Invece, al termine della sesta edizione del Camozzi Open, l’ultimo a sorridere è il 23enne olandese Rody De Bie, seconda testa di serie, che in un confronto generazionale dal tasso tecnico elevatissimo l’ha spuntata per 7-6 6-1 su Tadeusz Kruszelnicki, una delle leggende del tennis in carrozzina, di ben 39 anni più anziano.
Il polacco, ancora brillantissimo nonostante la carta d’identità dica classe 1955, cercava il tris al Forza e Costanza dopo la doppietta delle ultime due edizioni, ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto, contro un avversario più bravo a interpretare le fasi cruciali della finale, specialmente in un primo set decisivo. De Bie non è riuscito a chiuderlo né sul 5-4 né sul 6-5 (sempre col servizio a disposizione), ma ha tenuto i nervi saldi in un tie-break delicatissimo, vinto per 7 punti a 5. Il break subìto da De Bie in avvio di secondo set, con ben tre doppi falli nello stesso game, sembrava poter rilanciare Kruszelnicki, invece è rimasto l’ultimo momento di difficoltà della partita dell’olandese. Il quale è salito in cattedra con servizio e rovescio, ha ridotto all’osso gli errori ed è corso in sicurezza verso il suo nono titolo in carriera in singolare, il secondo dell’anno dopo quello colto a fine maggio a Padova. “Contro Kruszelnicki avevo perso tre volte su tre – ha detto De Bie –, e finalmente ce l’ho fatta. Sono venuto qui con l’obiettivo di vincere il titolo in singolare, e sono fiero di esserci riuscito, davanti a tanta gente e in un torneo organizzato veramente alla perfezione. Questa vittoria mi permetterà di tornare fra i primi 30 della classifica mondiale: un risultato importantissimo per avvicinare la qualificazione alle prossime Paralimpiadi di Tokyo 2020”.
Per prendersi la rivincita, Kruszelnicki non ha dovuto attendere troppo, visto che a pochi minuti dal termine della finale di singolare i due sfidanti erano di nuovo uno contro l’altro per l’ultimo atto del doppio: il polacco spalleggiato dall’austriaco Martin Legner, altro giocatore per cui l’età è davvero soltanto un numero, e l’olandese in coppia col connazionale Carlos Anker. Ne è venuta fuori una battaglia punto a punto, nella quale i due veterani Kruszelnicki e Legner hanno fatto la differenza nei momenti decisivi, chiudendo per 7-5 7-6 e laureandosi campioni a Brescia per il quarto anno di fila. Nel singolare “consolation”, invece, il titolo è andato al bresciano Silviu Culea.
“È stata la migliore edizione di sempre – ha detto Marco Colombo, presidente di Active Sport, la società organizzatrice dell’evento – e per questo ringrazio gli sponsor e tutte le persone che collaborano con noi, durante la settimana ma anche nel corso dell’anno. Il nostro torneo si è nuovamente rivelato un piccolo gioiello del calendario internazionale, con un campo di partecipazione di altissimo livello e tanti incontri spettacolari. Migliorarsi ancora non sarà facile, ma ci proveremo”. Una promessa che sa già di certezza.
RISULTATI
Singolare maschile. Finale: De Bie (Ned) b. Kruszelnicki (Pol) 7-6 6-1.
Singolare femminile. Finale: Lauro (Ita) b. Buehler (Sui) 7-6 6-1.
Doppio maschile. Finale: Kruszelnicki/Legner (Pol/Aut) b. Anker/De Bie (Ned) 7-5 7-6.
Doppio femminile. Finale: Morotti/Ricci (Ita) b. Bertola/Quassinti (Ita) 6-1 6-4.
Consolation draw maschile. Finale: Culea (Ita) b. Shevchik (Rus) 4-1 4-1.
Consolation draw femminile. Finale: Ricci (Ita) b. Deac (Rou) 4-0 4-0.
Le fotografie del torneo, scattate dal Prof. Antonio di Leo, sono disponibili cliccando qui.